Il termine aromaterapia è ormai comunemente legato al semplice utilizzo di oli essenziali. Ma lo sai che l’aromaterapia ha tre livelli di applicazione?
Partiamo dall’inizio per capire da dove nasce questa unione tra scienza e tradizione. Dobbiamo risalire al 2500 a.c. per trovare le prime testimonianze contenute in papiri che documentano l’utilizzo di profumi, balsami, ungenti a scopi medici e per l’attività di imbalsamazione. I successivi ritrovamenti archeologici nelle tombe di re e regine dell’Egitto hanno ulteriormente confermato quanto sopra.
Da qui in poi l’uso degli oli essenziali nella vita quotidiana ha attraversato millenni, secoli e accompagnato varie civiltà fino ad arrivare ai giorni nostri.
Che cos’è un olio essenziale
L’olio essenziale rappresenta la parte più sottile o eterea della pianta e si può considerare come l’anima della pianta stessa.
É una miscela completa di sostanze volatili aromatiche prodotte dalla pianta, completamente diversa dagli oli vegetali e a dispetto del nome non è oleosa.
Queste sostanze si trovano in diverse parti della pianta: nei fiori (rosa, neroli, gelsomino) nella corteccia (cannella) nelle radici (angelica) nella buccia dei frutti (limone, arancio dolce), nelle foglie (eucalipto,abete), nei frutti (finocchio), nel legno (sandalo).
L’olio essenziale viene ottenuto attraverso diverse tecniche di estrazione a secondo della tipologia di essenza da ottenere; la più comune è la distillazione in corrente di vapore.
Attenzione al chemotipo
Ripeto sempre di fare particolare attenzione a ciò che troviamo scritto sull’etichetta di un olio essenziale perché dobbiamo essere sicuri di ciò che stiamo utilizzando, al di là della modalità di intervento.
Il mio consiglio è di cercare il chemotipo cioè la classificazione chimica dell’olio in questione legata al biotipo e non esclusivamente alla classificazione botanica. Ciò permette di distinguere le singole molecole delle varie famiglie chimiche che definiscono il carattere e la struttura dell’olio essenziale.
Ti faccio un esempio pratico: se compri un olio essenziale di albero del tè, troverai scritto Melaleuca alternifolia (classificazione botanica) ma anche terpineolo-cineolo (famiglie chimiche) che definiscono la principale composizione dell’olio in questione, chiamato appunto chemotipo.
I 3 livelli
Ci sono diversi modi in cui si può utilizzare, interpretare un olio essenziale e questo dipende dall’intervento che gli richiediamo.
1- AROMATERAPIA APPLICATA
Include tutte le tecniche applicate al corpo che siano massaggi, bagni, pediluvi o assunzione orale. Ogni singolo olio prevede un particolare utilizzo, dosaggio ed assunzione.
2- PSICOAROMATERAPIA
Si occupa degli effetti psicologici prodotti dagli oli essenziali. Pertanto in questo caso la scelta di un olio sarà legato alle proprietà olfattive che genera a livello psichico e meno all’aspetto delle componenti chimiche.
3- AROMATERAPIA SOTTILE
Gli oli essenziali svolgono un’azione importante sulla sfera emozionale, spirituale, energetica della persona, poiché entrano in contatto con i centri energetici e con i nostri corpi sottili. In questo caso l’intervento di un olio è più legato al suo aspetto energetico, importante per equilibrare e bilanciare pensieri ed emozioni.
Perciò quando si utilizza un olio essenziale, si lavora su più livelli: su una parte fisica ma anche psico- sottile. Consiglio spesso di inserire gli oli essenziali nella routine quotidiana (non può fare altro che bene) e iniziarli a considerare come grandi alleati per il benessere psico-fisico.
Conoscere, approfondire, scegliere, utilizzare una determinata essenza significa entrare in contatto a più livelli con l’Anima della pianta stessa.
Perciò ci vuole rispetto, umiltà e gratitudine!
Buon Cammino Olfattivo🌺